- Recensione - Loki di Mackanzi Lee


Buon pomeriggio a tutti amici! Dopo un periodo in cui diversi impegni (tra cui il trasloco) ci hanno portato lontani dalle recensioni, finalmente torniamo a pubblicare.

Questa volta tocca ad un libro che da inizio anno ha scatenato un hype sfrenato tra tutti i lettori e i book blogger.



Bisogna ammettere che la Oscar Vault sa il fatto suo in materia di pubblicità oltre che di creazione di veri e propri gioielli, e anche nel caso di Loki non ha deluso le aspettative. Questo libro ha attratto ovviamente anche noi, schiavi del marketing, e dopo averne letto il contenuto possiamo tranquillamente amettere di aver abboccato come il più ingenuo dei pesci. Ora vi spiegheremo il perchè, nel frattempo iniziamo con una breve trama.



Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. È l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cos'è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.

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Partiamo dai punti favorevoli. L’edizione è meravigliosa! La copertina con la fan art disegnata da Stephanie Hans è un piccolo capolavoro, le scritte in rilievo, i dettagli delle rune, il font utilizzato per i capitoli e il taglio delle pagine di colore verde sono frutto di un lavoro certosino e ben strutturato, come già detto la Oscar Vault sa il fatto suo e ne siamo ormai consapevoli da tempo (e per fortuna! Senza i capolavori Oscar Vault dove saremmo?!?).

Come punto forte, oltre l’edizione c’è…

nulla! Eh già, abbiamo sentito fior fior di lettori entusiasti di questo libro, tesserne le lodi per la trama, la caratterizzazione dei personaggi, il ritmo incalzante…ma dove? Però si sa, il mondo è bello perchè è vario.

Premetto che (parla Popo) adoro i personaggi Marvel. Non ne vado pazzo come molti ma sono anche io un fan dei supereroi e delle loro avventure. Loki è sempre stato un personaggio affascinante, non il tipico cattivo ma un ragazzo misterioso, debole e potente allo stesso tempo, con conflitti interiori in perenne svolgimento tra quello che la gente si aspetta da lui e la sua vera natura. In questo libro devo ammettere che viene presentato in questo modo. Ormai quasi tutti abbiamo almeno una vaga idea delle caratteristiche dei personaggi della Marvel e da questo punto di vista non veniamo delusi ma già dal principio si nota una certa mancanza di contenuti, come se la storia fosse una scopiazzata veloce di un tema che non appartiene alla Mackenzi.

Il libro è scorrevole, ma non perchè è scritto in maniera impeccabile e ti attrae alle sue pagine. No…semplicemente perchè è una specie di favola della buona notte. Parliamoci chiaro, è un tema che nei ultimi anni è stato affrontato da ogni angolazione e spremuto come un’arancia dalle case cinematografiche. Mi aspettavo che questo libro portasse un pò di freschezza, di novità, un approfondimento sulla personalità di Loki e del suo mondo…e invece le solite cose.


Thor viene presentato come il fratello maggiore prepotente, futile e che pensa che uccidere più nemici in battaglia gli darà gli strumenti giusti per governare da re (più bicipiti uguale più competenza). Odino è il classico padre padrone che pretende che si faccia quello che dice lui altrimenti niente, non c’è alternativa. Loki è il fratello minore sfigato, mingherlino, bianco come il latte e strano. Il tipico ragazzo che viene escluso dal branco solo perchè non parla di macchine, calcio e donne a tutte le ore. Come si svolgerà mai la trama? Semplice, arriva il momento in cui Odino deve avere una previsione del futuro per vedere cosa accadrà nei prossimi anni ad Asgard ma guarda caso vede qualcosa di brutto, tale da far tentennare per un attimo il grande Dio, sconvolgendolo e facendolo correre via dalla stanza. Odino ha visto che uno dei suoi figli (spoiler: ci arrivate anche voi senza leggere una sola riga) guiderà un esercito per invadere Asgard. Loki e Thor riescono a scoprire questa predizione vista dal padre e da qui partono tutte le congetture (per non usare altri termini poco educati) mentali su chi e sul perchè uno dei sue principi dovrebbe mai fare una cosa del genere. A questo punto possiamo parlarvi di un altro personaggio chiave: Amora. É l’apprendista di Karnilla, Regina delle Norne e maga di Odino, la quale è l’unica che sembra capire Loki. Probabilmente il loro punto in comune è la magia che entrambi hanno nelle loro vene. Loki vuole scoprire chi dei due principi Odino ha visto alla guida di questo esercito e si reca con Amora nella camera di sicurezza in cui viene custodito Gungnir, l’Occhio degli Dei, lo specchio magico con il quale Odino ha visto la previsione futura nefasta per il suo Regno. Inutile dire che lo specchio verrà distrutto ed entrambi i ragazzi finiranno nei guai ma con la sola povera Amora esiliata in un pianeta orrendo e senza magia (la Terra). Da qui inizia la vera storia, ambientata qualche anno dopo e che vedrà protagonista Loki inviato sulla Terra (ma guarda un pò) per aiutare alcuni alleati degli asgardiani a risolvere un intricato mistero che Sherlock Holmes scansate proprio.

La storia è semplicemente BANALE. Dispiace dirlo ma i personaggi non sono per nulla caratterizzati, a parte Loki per il quale è stato fatto uno sforzo non indifferente per non renderlo solo un figlio viziato e rifiutato dal padre. Dopo poche pagine devo dire di aver avuto l’impulso di chiudere tutto e abbandonarlo sulla libreria ma ho resistito e sono andato avanti (anche perchè è un libro che si legge in giornata, al massimo due se la si vuol prendere con calma). Purtroppo tutti i miei dubbi sono stati confermati con una trama priva di colpi di scena (i pochi che ci sono sono facilmente prevedibili), con uno svolgimento di trama a tratti veloce, elementare e incomprensibile e con l’immissione qua e la di elementi artificiosi che sembra siano stati inseriti solo perchè è di tendenza parlare di certe lotte sociali o avere personaggi caratterizzati in un certo modo o inserire l’elemento “amore” a tutti i costi.

Se Loki mi ha insegnato una cosa in questi anni in cui ho imparato a conoscerlo è che non bisogna essere convenzionali, artefatti, somigliare a tanti personaggi fatti con lo stampino ma, al contrario, siamo unici, ognuno con la propria personalità e natura, con i propri sogni, le proprie ambizioni, i propri difetti e le proprie qualità ed è questo che mi aspettavo da questo libro: una storia non convenzionale con protagonista un personaggio forte e carismatico come solo Loki può essere. Non dico altro per non spoilerare troppo ma, che delusione, che banalità. Pensavo sinceramente meglio!

Dopo essermi dilungato con questa simpatica recensione positiva arrivo al sodo, ve lo consiglio? Decisamente NO! L’unico motivo per acquistare questo libro è la sua edizione particolarmente bella ma come tutti ormai saprete, non si giudica un libro dalla copertina e questo caso calza a pennello!




A presto amici lettori con la prossima recensione.

Un abbraccio virtuale.


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