Bene ragazzi, è giunto il momento!
Sinceramente non vedevo l’ora di fare questa recensione e ne capirete il motivo più in là proseguendo con la lettura, ma procediamo con calma.
Titolo: La nona casa (Alex Stern #1)
Autrice: Leigh Bardugo
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 420
Prezzo: 19,00 €
Trama: Galaxy "Alex" Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent'anni, è l'unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l'impensabile. Ancora costretta in un letto d'ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov'è l'inganno? E perché proprio lei? Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto "tombe" senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.
Perchè ho letto questo libro? Bella domanda. Ho deciso di leggere questo libro perchè da una prima impressione avevo notato che sposava due dei miei generi letterari preferiti, ovvero thriller e fantasy, e perchè ero stato letteralmente inondato da recensioni positive in giro sui social. Inoltre avevo già avuto un approccio alle opere della Bardugo con la duologia di Sei di corvi, e ne ero rimasto piacevolmente colpito.
Immagino che queste circostanze, allineate come astri nel cielo, mi hanno caricato di aspettative talmente alte che in confronto il rigore di Grosso ai mondiali del 2006 era decisivo come una sfida al campetto con gli amici per chi deve pagare la birra a fine serata.
Ma cominciamo dall’inizio.
Il libro è ambientato a New Haven, una cittadina in cui sembrano convergere tutte le forze magiche e in cui il Velo che divide il mondo dei vivi dalle altre dimensioni è più sottile. La storia è ambientata principalmente tra i luoghi di questa cittadina e dell’Università di Yale dove scopriremo esserci Otto case. Queste case, o meglio dire mausolei, sono costruzioni edificate sopra delle tombe (Nexus) che forniscono potere magico alle confraternite che vi dimorano. Ognuna ha un Cavallo di battaglia in cui eccelle e pratica i riti magici più disparati per guadagnare soldi e potere.
In questa Babele di trucchi magici e abracadabra è presente un organo di controllo che si accerta che tutto vada alla perfezione e senza alcuna violazione: la Lethe, ed è all'interno di questa organizzazione che conosciamo la nostra protagonista, Alex.
Alex ci viene presentata proprio come una bad girl, una di quelle persone che da piccol* ti dicono di evitare perchè ti potrebbe portare sulla cattiva strada. In effetti Alex ha un trascorso a dir poco turbolento e si fa fatica ad immaginarla nel mondo incantato fatto di studenti modello e figli di papà che popolano Yale, ma ha un dono che può essere molto utile alla Lethe: riesce a vedere i Grigi, gli spiriti dei deceduti che vagano per il mondo dei vivi. Questa capacità può essere molto utile se ti trovi a dover far parte della Polizia della magia dove i pericoli più grandi sono dovuti alla presenza di questi spiriti e dalle loro reazioni causate dai riti magici.
Alex entra nella Lethe come apprendista di Darlington; ben presto si troverà ad affrontare tutta sola un caso di omicidio che sembrerebbe un episodio isolato ma, da un’attenta analisi, si vedrà essere collegato alla vita delle Otto case.
Adesso starete pensando (almeno spero) che con questi ingredienti si può dare vita ad una gran bella storia. Un luogo magico, un ambiente universitario, magie, confraternite, misteri, un omicidio, una protagonista non convenzionale, spiriti vaganti e instabili…ero pronto ad innamorarmi di un nuovo libro della Bardugo e ad urlare in tutti i luoghi e in tutti i laghi “LEGGETE LA NONA CASA is the new LEGGETE SEI DI CORVI”. Vi dico solo che questo libro ha segnato un blocco di lettura che mi ha ibernato nello spazio e nel tempo per ben 3 mesi.
Il primissimo problema sta nel world building. La Bardugo ha creato questo mondo, intrecciato tra il reale e il fantastico, dando una marea di nomi e luoghi ma pochi fili per connettere tutto. Non sono mai riuscito ad entrare appieno nell’ambientazione, mi sentivo spaesato e pertanto non riuscivo a farmi coinvolgere emotivamente e a vivere la storia in cui mi stavo addentrando. É come se l’autrice desse per scontato l’acquisizione mnemonica di tutti i personaggi presentati, in relazione al loro ruolo a New Heaven. Forse sarà stato un mio limite, ma fin ora non mi era mai capitato. Tralasciando l’ambientazione, i personaggi presentati dalla Bardugo sono stati a tratti molto interessanti e nonostante tutto, col passare delle pagine, hanno stimolato il mio interesse nell’approfondire le loro figure. Come già anticipato prima, Alex è una ragazza particolare. Ha un passato segnato da una forte amicizia con una ragazza di nome Hellie, vissuta all’età di 15 anni lontano dalla sua famiglia e in un mondo fatto di droghe, prevaricazione e incertezza sul futuro. Alla Lethe potrà avere la possibilità di riscattare il suo passato e magari provare a costruire un qualcosa che solo fino a poco tempo prima pensava fosse impossibile: avere una prospettiva.
Un altro personaggio che all’inizio non mi era particolarmente simpatico ma che col passare del tempo è entrato tra le mie grazie è Darlington. Darlington è il Ragazzo d’oro della Lethe, un prodigio destinato a scalare la scala gerarchica fino ad affermarsi in quel mondo sofisticato e intrecciato con la magia. É uno dei principali motivi per il quale un domani potrei decidere di proseguire la storia.
La trama si sviluppa gradualmente, concedendo briciole di indizi e invogliando il lettore a provare ad immaginare la soluzione agli enigmi presentati ma ancora una volta si averte quel senso di distacco, come se il lettore fosse fuori posto rispetto alla storia narrata. Per carità, se la Bardugo voleva farci sentire come uno dei Grigi che infestano New Heaven, che dire, con me ci è riuscita! Di certo non mancano i colpi di scena e ad un certo punto del racconto ho davvero pensato di aver superato quel fatidico blocco narrativo e che finalmente la storia avesse ingranato come la più tipica delle scene trash da film in cui la nonnina al volante si scopre essere una vera pirata della strada da Fast 'n Furious, ma il finale mi ha lasciato di sasso! Un degno finale per una storia che fin dall’inizio mi ha dato sensazione negative e contrastanti. L’ho trovato un pò banale e scollegato dall’intera storia. In poche parole un pò forzato. Per carità, è pur sempre una valutazione che per quanto cerchi di essere oggettiva, è caratterizzata dalla mia esperienza e dalle sensazioni che mi ha trasmesso ma penso che ascoltare una campana diversa dalla maggioranza può solo aiutare ad avere un quadro più completo dell’opera della Bardugo. Non nascondo la delusione di non essere stato in grado di godermi nel migliore dei modi questa storia per via delle continue interruzioni causate dall’affievolirsi del mio interesse nel finirla ma ad opera terminata sono comunque contento di poter esprime un giudizio.
Quindi, vi consiglio di leggerlo? Ni. Se riuscite a superare le difficoltà da me riscontrate all’inizio del libro allora può diventare una piacevole lettura ma non prometto niente. Per il momento conserverò gli elementi positivi che ho apprezzato per poter poi (foooooorse) proseguire con il secondo volume e magari ricredermi di tutto. Cara Bardugo, ti lancio la sfida, sorprendimi!
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