- RECENSIONE - Nevernight: Alba oscura di Jay Kristoff

Sarà dolorosissimo scrivere questa recensione, già lo sappiamo.
Ogni parola battuta sulla tastiera non sarà altro che un monito sul fatto che… oh dea… QUESTA SAGA E’ FINITA DAVVERO!!!

Non pensavamo potesse essere così destabilizzante, forse perchè ci siamo affezionati a questa storia senza quasi accorgercene, tanto veloce è stato il ritmo, tanto scorrevole il girare le pagine…
insomma, per i giorni successivi alla conclusione di questo libro, eravamo più o meno cosi:


Vi lasciamo le generalità del libro, poi iniziamo a piangere insieme.

Titolo: Nevernight – Alba oscura (Nevernight chronicles #3)
Autore: Jay Kristoff
Editore: Mondadori (Oscar Vault)
Pagine: 524
Prezzo: 20,00 €
Trama: Mia Corvere, gladiatii, schiava fuggiasca e infame assassina, sta scappando. Dopo i grandi giochi di Godsgrave, finiti con il più audace omicidio nella storia della Repubblica itreyana, Mia si ritrova braccata. Potrebbe non uscire viva dalla Città di Ponti e Ossa. Il suo mentore Mercurio è ora nelle mani dei suoi nemici. La sua stessa famiglia la vuole morta. Ma sotto la città, un oscuro segreto è in attesa. La notte sta per scendere sulla Repubblica, forse per l'ultima volta.

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Ok, veniamo a noi. *breath in* *breath out*
Siamo pronti.
Quanta melodrammaticità, starete pensando.

Eppure il senso di vuoto che ti lascia concludere questa saga è tangibilissimo. Ancora una volta Jay Kristoff si dimostra uno dei migliori autori di fantasy della nostra generazione, e sarà impossibile non amare  ancora una volta il suo sadico umorismo e la sua malvagia ironia. L’abilità narrativa che ci ha fatto innamorare di lui in Mai dimenticare, che ha confermato in I grandi giochi, ci spiazzerà letteralmente in Alba Oscura, trovando ancora una volta espedienti narrativi che, misti alla sua sottile (mica poi tanto eh) ironia e autoironia, secondo il nostro modesto parere lo piazzano di prepotenza nell’Olimpo degli scrittori. Well done, Jay.

Arrivati a questo capitolo abbiamo tutti ben capito quale sia l’andazzo della storia: violenza, sangue, morte, dolore e sofferenza sono le parole chiave che predominano ogni vicenda della vita di Mia, per cui condire il tutto con sadico umorismo è fondamentale per non degenerare in un’aria gotica ed eccessivamente drammatica. E se non è abilità questa…
La trama di questo libro è un susseguirsi di colpi di scena. Il lettore non ha mai un attimo di pace, non può reputarsi quasi mai tranquillo, e questo senso di costante “chivalà” impregna il tutto con un’adrenalina che rende quasi impossibile staccare gli occhi dalle pagine. 
In definitiva , si può benissimo considerare un degno seguito del finale di I grandi giochi. Quelle 100 pagine sono state le più adrenaliniche che abbiamo mai letto, e Alba oscura raccoglie quella scia e la conserva fino alla fine.
Il finale di I grandi giochi è stato letteralmente da denuncia, lasciando il lettore con una serie di domande che lo corroderanno da dentro fino a quando non prenderà in mano Alba oscura. Finalmente scopriamo che, si, TRIC E’ TORNATO. Il mio cuore era letteralmente in giubilio (-Evelyn) e già pregustavo il modo in cui si sarebbe riappropriato di tutto ciò che gli era stato ingiustamente strappato via. Stile Gomorra:


Ma non è quello il reale motivo per cui il nostro bel dweymeri ha voltato le spalle al Focolare per tornare da Mia. E questo reale motivo sarà la risposta a buona parte delle domande con cui avevamo concluso il libro precedente.


«Devi lasciar morire il passato, Mia» l’aveva ammonita  Tric. Allora lei lo aveva guardato negli occhi. Poi aveva parlato con voce dura e fredda. «A volte il passato non muore e basta. A volte devi ucciderlo.»

Mia sarà profondamente in conflitto tra la sua ardente sete di vendetta contro chi ha distrutto la sua familia, e ciò che si rivela essere il suo reale destino, un progetto più grande, molto più grande di lei e del dolore che guida le sue azioni: trovare la Corona della Luna. Non vi diciamo oltre su questo punto perchè sarà la chiave di tuuuuutta la storia, e la curiosità di scoprire l’enigma volta per volta sarà ciò che vi renderà impossibile mettere via il tomo. Però ecco, è solo per dirvi che sarà una scoperta abbastanza destabilizzante, dopo aver basato tutti i primi due libri e l’intera storia su un qualcosa che poi si rivelerà una piccola sciocchezza di fronte al reale motore di tutta la baracca. All’inizio ci ha fatto quasi strano renderci conto di questo, ma possiamo assicurarvi che alla fine, guardando il puzzle nella sua completezza, questo sarà solamente l’ennesimo colpo da maestro da parte di Kristoff. 
Impossibile non notare il forte approfondimento che viene fatto su temi che, forse, fino ad ora erano stati solamente trattati superficialmente (o almeno facendo un confronto con i precedenti libri); la famiglia, l’amicizia, l’amore e la morte sono le grandi chiavi di tutta questa storia, affrontati così magistralmente da rendere questo romanzo talmente pregno di emozioni che per più di una volta vi ritroverete a fare i conti con il vostro lato più sentimentale. Sempre se avete un cuore, eh, sia chiaro. Questo renderà, secondo noi, Alba oscura il capitolo più emozionante dei tre, senza ombra di dubbio. Non credevamo Jay potesse rivelarsi un tale tenerello.
L’introspezione sui personaggi è affrontata ancora meglio, e non più incentrata solamente su Mia. Stavolta Kristoff ci fa indossare gli occhi di più di un personaggio, ci farà entrare nelle sue scarpe, provare la sua pelle e capire fino in fondo i PERCHE’ dietro determinate scelte, che altrimenti non avremmo compreso realmente. E alcuni li puoi  solo comprendere, altri anche perdonare.

Per quanto riguarda il finale, dovremo un attimo splittare le nostre voci.

Per quanto mi riguarda, avevo il cuore troppo dilaniato per analizzare il finale in maniera razionale. Ci ho provato, a distanza di giorni, ma il dolore che provo per la sorte subita dal mio personaggio preferito non è diminuito, semmai aumentato. Motivo per il quale, non mi sento di concordare con la scelta che Kristoff ha fatto per il finale di questa meravigliosa saga. Non mi aspettavo di certo il finale perfetto, su questo eravamo stati avvisati fin dal primo momento. Però, ecco, determinate cose sono state eccessivamente ingiuste. Ritengo che ci siano personaggi che hanno avuto troppo, e personaggi che hanno avuto troppo poco, e, guarda caso, li avrei volentieri visti in ruoli invertiti. Non dico che non sia coerente con l’evoluzione della storia, anzi; da quel punto di vista lo è stato anche fin troppo. Forse è stato proprio questa evoluzione che secondo me, per alcuni versi, è stata sbagliata. Solo al pensiero vi giuro che mi salgono le lacrime agli occhi.

Cosa dire ragazzi, questa volta io ed Evelyn non siamo d’accordo sulla fine di questa meravigliosa saga. Ammetto che non mi aspettavo questo finale dolce amaro ma a distanza di tempo lo reputo come un’altra scelta azzeccata da Kristoff. Certo, pensando a come ci ha presentato i personaggi, l’ambientazione della storia e la loro evoluzione narrativa, si sente una leggera nota stonata ma alla fine dei conti la melodia di questo finale suona bene e mi ha lasciato il cuore lacerato e un sorriso sul viso ripensando a quello che è stato e che non ci sarà più. Ho seguito con palpitazione le gesta dei personaggi sino alla fine e un secondo dopo aver letto l’ultima frase ho sentito quella piacevole sensazione di pienezza e felicità con un pizzico di amarezza per aver “lasciato” un amico, sapendo che era giusto che finisse così





Non abbiamo altro da aggiungere, se non che questa saga è entrata di prepotenza nei nostri cuori, e ci resterà per molto, moltissimo tempo. Le emozioni che ci ha regalato sono impagabili, e per questo non finiremo mai di ringraziare il buon vecchio Kristoff per aver dato vita a questa guerriera, a questa tenebris, a questa ragazza con una storia da raccontare.

Con immenso affetto, e il cuore ancora straziato,




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