Buon pomeriggio amici lettori!
Qui Evelyn alla tastiera, bella pronta per regalarvi la mia personalissima recensione del primo volume di una saga tanto amata quanto chiacchierata… L’ATTRAVERSASPECCHI.
Ve ne parlo oggi dopo aver terminato la lettura del primo libro circa 2 settimane fa (il tempo di perdermi tra le pagine arancioni del Priorato -> trovate qui la recensione!), quindi le considerazioni che sto per fare sono fatte a freddo e molto riflettute (si può dire? Bho)
Partiamo con le generalità:
Nome: Fidanzati dell'inverno (Attraversaspecchi#1)
Autrice: Christelle Dabos
Casa editrice: Edizioni e/o
Pagine: 504
Prezzo: 16,00 €
In un universo composto da ventuno arche, tante quanti sono i pianeti che orbitano intorno a quella che fu la Terra, vive Ofelia. Originaria dell'arca "Anima", è una ragazza timida, goffa e un po' miope ma con due doni particolari: può attraversare gli specchi e leggere il passato degli oggetti. Lavora come curatrice di un museo finché le Decane della città decidono di darla in sposa al nobile Thorn, della potente famiglia dei Draghi. Questo significa trasferirsi su un'altra arca, "Polo", molto più fredda e inospitale di Anima, abitata da bestie giganti e famiglie sempre in lotta tra loro. Ma per quale scopo è stata scelta proprio lei? Tra oggetti capricciosi, illusioni ottiche, mondi galleggianti e lotte di potere, Ofelia scoprirà di essere la chiave fondamentale di un enigma da cui potrebbe dipendere il destino del suo mondo.
Veniamo al dunque. Questo libro NON mi è piaciuto. Colpa delle altissime aspettative? Forse. Colpa del fatto che lo abbia letto subito dopo il primo capitolo di Nevernight? Probabile. Non saprei, ma per tutta la lettura ho avuto l’impressione che non succedesse mai nulla. Ogni capitolo si concludeva con me che pensavo “Dai, nel prossimo la storia ingranerà!”. Ovviamente, la storia non ingranava. EPPURE non ho abbandonato né il libro né la saga (infatti in questo momento sono proprio alle prese con il secondo volume). Masochista? No. Semplicemente mi sono affezionata ai protagonisti, e riconosco il potenziale della lovestory che NASCERA’ (sono sicura che nascerà) tra Ofelia e Thorn. E di questo, riconosco il merito alla scrittrice. Se sei in grado di lasciare qualcosa dei personaggi nei lettori, nonostante la piattezza del resto del libro, bhè, allora batti cinque sorella.
Ma come si articola il libro?
Troviamo fin dall’inizio la presentazione della nostra Ofelia, ragazza esageratamente goffa e timida; lei vive insieme alla sua famiglia su Anima, una delle 21 Arche dell’universo. Non ci viene spiegato esattamente cosa siano queste Arche, ma le cose che succedono al loro interno sono decisamente bizzarre: su Anima, ad esempio, l’Arca natia di Ofelia, gli oggetti si muovono, reagiscono, si comportano in base ai sentimenti dei loro proprietari. Mi è sembrato quasi di essere dentro Alice nel Paese delle Meraviglie.
Inoltre ci viene detto che ognuna di queste è governata da uno “spirito di famiglia”, un’entità immortale progenitrice, diretta o indiretta, di tutte le persone che vi abitano. La cosa particolare è che questi spiriti di famiglia, pur essendo una specie di dei, sono concreti. Parlano, vivono e hanno contatti con le persone; inoltre, trasmettono alla loro discendenza dei poteri particolari, diversi per ciascuno. Il potere di Ofelia è l’abilità di leggere il passato degli oggetti con il semplice tocco delle mani, e di spostarsi da un luogo ad un altro, attraversando gli specchi.
Un giorno la sua quotidianità viene stravolta da una notizia che non avrebbe mai voluto ricevere: è stata promessa in sposa ad un uomo sconosciuto che abita in un’arca dall’altra parte dell’universo, senza possibilità di opporsi, pena l’esilio (tipo la carta imprevisti al Monopoli “vai in prigione direttamente e senza passare dal VIA”).
Così la nostra Ofelia è costretta a trasferirsi sull’Arca del nostro scorbuticissimo e antipaticissimo Thorn -piccolo indizio: sono totalmente cotta di lui-, che nei confronti di Ofelia non mostrerà altro che indifferenza e sopportazione per la sua goffaggine, almeno per il 70% del libro. Ma io lo so che dentro nasconde un cuore di panna che aspetta solo di essere scoperto.
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Fonte: Pinterest |
Appena arrivata al Polo (l’arca in cui abita Thorn), accompagnata da sua zia Roseline, Ofelia conoscerà un altro personaggio, decisamente ambivalente: la bipolarissima zia di Thorn, Berenilde. Saranno gli ormoni della gravidanza responsabili dei suoi continui sbalzi d’umore? Probabilmente si, eppure Berenilde per ogni volta in cui si farà odiare, si farà amare due volte, quindi lo catalogo decisamente tra i personaggi positivi della storia.
Da questo punto in poi inizia ad attivarsi il meccanismo della storia - anche se mooooolto lentamente- ; conosceremo Archibald, un personaggio tanto fuori dagli schemi quanto enigmatico, inizieranno gli intrighi di corte, una corte che scopriremo essere profondamente corrotta e legata solamente all’apparenza, una corte in cui fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. ANZI, E’ MEGLIO NON FIDARSI AFFATTO. Scopriremo che c’è un motivo ben preciso se PROPRIO OFELIA è stata scelta per essere promessa in sposa a Thorn, che questo motivo (che ancora non ci è dato sapere) potrà avere dei risvolti pericolosi per Ofelia…molto pericolosi, e che il caratteraccio di Thorn è legato ai suoi trascorsi e al suo passato.
Quindi, ricapitoliamo…un ragazzo rude, burbero con un passato complicato e di sofferenza… bene, la crocerossina che è in me è prontissima per fangirlare anche stavolta.
Scherzi a parte, io ve lo dico: forse siamo sulla buona strada per la nascita di una ship che sarà in grado di farci sospirare ben più di una volta. La lentezza generale del primo libro d'altronde fa molto bene alla crescita graduale del rapporto dei due: gli istant love fanno storcere la bocca molto facilmente, possono risultare forzati mentre in questo caso NIENTE E’ FORZATO, per cui il lettore è in grado di apprezzare anche il minimo gesto di “affetto” da parte di Thorn nei confronti di Ofelia, anche se nascosti dietro un “Io non ti odio” -che romantico, vero? -.
In più le somiglianze con la Bella e la Bestia sono forti, molto forti, e le analogie disneyane sono solo ben accette dalla sottoscritta. E l’aver trovato su Pinterest questa meravigliosa fanart mi fa pensare che forse non sono l’unica ad aver avvertito questa somiglianza.
Diciamo, in conclusione, che tutto il primo libro non è altro che la preparazione della saga, prepara il terreno fertile su cui piantare i semi della storia, e, nonostante gli aspetti negativi, io a questo terreno fertile ho deciso di dare una possibilità, stringendo i denti e resistendo alle pagine lente e noiose, e buttandomi a capofitto sul secondo capitolo della saga che, già dalle prime pagine promette bene. Molto bene.
Vedremo se queste mie aspettative saranno ben riposte.
Con immenso affetto,