Review Party - Assedio e Tempesta di Leigh Bardugo

Buonsalve a tutti e ben ritornati tra le nostre righe, amici lettori.

Eccoci qua ad affrontare la recensione di un libro di cui non mi aspettavo avrei parlato con i toni con i quali sto per parlarvi.

Sarà il periodo, sarà la tristezza da post-vacanze di Natale, l'allineamento delle stelle o chissà cos'altro, eppure già vi dico che potrei essere un po' cattivella...

Bhe, Natale è passato e quindi non siamo più obbligati a essere più buoni!


Ma veniamo a noi e al nostro libro.
Innanzitutto grazie a Libri Mondadori per avermi concesso di organizzare questo Review Party e di poter leggere il libro in anteprima, così come grazie alle mie colleghe, le cui recensioni sono già fuori sui loro blog.
Andatele a leggere!


Titolo: 
Assedio e tempesta (Shadow and bone trilogy #2)

Autrice: Leigh Bardugo

Casa editrice: Mondadori

Pagine: 300

Prezzo: 19,00 €

Trama"Non sarà sempre così" dissi a me stessa. "Più tempo passerai da libera, più diventerà facile." Un giorno mi sarei svegliata da un sonno senza incubi, avrei camminato per strada senza timore. Fino a quel momento, mi tenevo stretta il mio pugnale sottile, desiderando sentire il peso sicuro dell'acciaio Grisha nella mano. Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d'Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino. L'Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d'Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka. Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l'aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d'Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi. Per riuscirci, però, l'Evocaluce dovrà scegliere tra l'esercizio del potere e l'amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l'imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l'Oscuro vivrà – questo Alina lo sa bene – non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.


Vi è mai capitato di imbattervi nell'espressione "sindrome del secondo libro"? Quando è successo a me per la prima volta, non riuscivo a capire appieno cosa significasse, per quale motivo un libro dovesse essere svantaggiato solo per il semplice fatto di essere l'intermezzo all'interno di una trilogia... o almeno fino a quando non ho letto Assedio e Tempesta.

Purtroppo si: a mio parere tutto il grande entusiasmo che Tenebre e ossa aveva suscitato in me, è andato via via scemando man mano che sfogliavo le pagine. La trama è pressoché statica, i dialoghi piatti e per nulla coinvolgenti, per non parlare dei personaggi... Ovviamente la grande novità dell'introduzione di Nikolai è stata un bel punto cardine che potrebbe in qualche modo aver risollevato le sorti di queso romanzo, ma davvero può essere sufficiente a salvarlo? Faccio difficoltà a pensarlo.

Se infatti abbiamo un Nikolai carismatico, affascinante e coinvolgente, d'altro canto sia Mal che la stessa Alina si beccano una bella insufficienza in pagella in materia di... TUTTO.

Andiamo con ordine:

abbiamo lasciato, in T&O, i nostri due piccioncini che riescono a fuggire per il rotto della cuffia dall'Oscuro e il suo esercito di Grisha. Li ritroviamo, dunque, ancora sulla via di fuga, alla ricerca di un loro posto nel mondo, dove poter vivere in anonimato per il resto dei loro giorni. Spoiler not spoiler: ovviamente non sarà così.

Anche perchè diventa alquanto difficile nascondersi quando hai attaccata al collo un collare realizzato con i palchi di un cervo sacro e leggendario. Quindi, nice try Alina.

Alina è deperita, indebolita a causa del non impiego del suo ormai potentissimo potere, mentre Mal, da "bravo maschio Alpha che si rispetti"  (notare il sarcasmo) si fa carico di tutte le responsabilità e del sostentamento della sua amata. E, notate, questo sarà il punto più alto del personaggio di Mal all'interno di questo libro. Nel senso che è in questo passaggio che lo troveremo felice, allegro, splendido come al suo solito e incredibilmente fiero.

Le cose cambiano quando (non vi rivelo come) i due vengono scoperti e, insieme a Nikolai, Alina deciderà di mettere in gioco il suo potere e di unire le sue forze ai Grisha che sono rimasti fedeli al trono per sconfiggere l'Oscuro. Quindi, in pratica, assistiamo a una "resurrezione" di Alina, e a un brusco (troppo brusco) mutamento delle sue intenzioni e dell'opinione che ha nei confronti del suo stesso potere. Non che non lo abbia apprezzato, anzi, ma avrei preferito una presa di consapevolezza più graduale e basata, e non un semplice colpo di testa dall'oggi al domani.

Tutto ciò, ovviamente, farà molto poco piacere (per usare un eufemismo) al nostro Mal, che si vedrà venir meno il suo ruolo di salvatore e protettore della sua donzella e, addirittura, si sentirà inutile e fuori posto in un mondo di persone con incredibili poteri (prima tra tutti proprio Alina).

Questo confronto impari e questa situazione di sfavore per lui faranno emergere tutte le sue insicurezze e il suo (fatemi passare il termine) caratteraccio, che contribuiranno a renderlo uno dei peggiori personaggi di cui abbia mai letto.

Al di là di questo, ci sono poche altre cose da salvare in questo libro: l'Oscuro è pressoché assente in questa storia, e questo è tutto dire, considerando che l'ho ritenuto il personaggio più interessante di Tenebre e Ossa, e comunque legato alle scene più belle e ai dialoghi più profondi. Quindi la sua assenza è un fattore molto ingombrante (scusate il gioco di parole), fattore che ho molto sofferto durante la lettura.

Lo stile impiegato dalla Bardugo rimane lo stesso del precedente libro, molto semplice e scorrevole; aggiungerei un  bel "meno male!", dato che il binomio trama piatta + linguaggio pesante e intricato non sono mai molto propizi alla riuscita di un libro. Ma per fortuna, non è questo il caso. 

Come ho già detto la trama è molto statica; non è ricca di colpi di scena ed episodi che sostengano un ritmo. Discorso diverso si può fare per le fasi finali, fasi in cui si prepara quello che sarà il terreno fertile per un terzo libro che (mi auguro) può soltanto risollevare le sorti di questa storia. Spero di non essere troppo ottimista perchè il mio povero cuoricino non potrebbe reggere una delusione legata a questa trilogia e a questo bellissimo mondo.

Come sempre, un super abbraccio,





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