Ciao ragazzi e benvenuti ad una nuova recensione sul nostro blog. In questo periodo che di certo non brilla per positività e allegria, proviamo a regalarvi un momento di spensieratezza con la recensione di una parte del nuovo Drago targato Oscarvò: Alice, Dorothy e Wendy. Parliamo di una raccolta di tre racconti che hanno come protagoniste tre caratteristiche figure femminili della nostra infanzia. Queste storie, così come le loro protagoniste, fanno parte ormai di una cultura popolare planetaria. Chi da bambino non ha mai visto le animazioni della Disney di Alice e Wendy? O chi non ha mai letto le mirabolanti avventure di Dorothy alla ricerca della Città di Smeraldo? In un modo o nell’altro è difficile non essersi mai imbattuti in queste meravigliose avventure e pertanto, per rendere anche omaggio ad una piccola parte della nostra infanzia che portiamo gelosamente sempre con noi, abbiamo deciso di leggere e recensire Il meraviglioso mago di Oz.
Prima di iniziare, vi diciamo che anche questa recensione è parte di un review party, stavolta organizzato da @dear.authors, e che ha visto partecipare anche @ilgrandeteatrodelmondo, rispettivamente per Alice e Wendy. Ringraziamo tantissimo Sofia per l'organizzazione dell'evento, e la Mondadori per averci concesso la lettura in anteprima di questo piccolo gioiellino, omaggiandoci della copia digitale.
Vi lasciamo di seguito i banner realizzati da Evelyn per l'occasione, e di cui siamo particolarmente orgogliosi, speriamo vi piacciano <3
Nome: Alice, Dorothy & Wendy
Autrice: James Matthew Barrie, Lewis Carroll, L. Frank Baum
Casa editrice: Mondadori - Oscar Vault
Pagine: 540
Prezzo: 25,00 €Trama: Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l'amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l'occasione per rileggere i tre romanzi - Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.
Veniamo a noi.
Che dire, parliamo di un classico quindi di un qualcosa di difficile trattazione proprio per quello che rappresenta. Per chi non conoscesse Il meraviglioso mago di Oz, (correte IMMEDIATAMENTE a rimediare) parla delle disavventure della piccola Dorothy che un giorno viene letteralmente scaraventata, insieme alla sua casa, dal Kansas in un luogo per lei sconosciuto. Il tornado che con violenza la strappa dal suo luogo natio e con un turbine di immane potenza la fa volare via insieme al suo cagnolino Toto, ha però la buona educazione di adagiarla con delicatezza sopra la malvagia Strega dell’Est, uccidendola.
Dispiaciuta come se avesse appena schiacciato accidentalmente i fiori della vicina, Dorothy accetta i ringraziamenti da parte della Buona Strega del Nord per aver liberato la Terra blu dei Munchkin (che poi, era stato il tornado ad uccidere la Strega malvagia, ma sono dettagli), scippa al cadavere ancora caldo della malcapitata le sue splendide scarpette d’argento e si incammina verso la Città di Smeraldo per incontrare il potente e meraviglioso Mago Oz, che la governa, per poter essere rispedita a casa.
Ironia a parte, eravamo curiosi di leggere questo racconto perchè fin da bambini avevamo un'idea parziale e vaga riguardo a questo romanzo, proprio perchè spesso captavamo informazioni sparse, presenti un po' qui, un po' lì.
Dopo aver letto questo racconto abbiamo capito tutti i riferimenti che per anni abbiamo incontrato tra serie tv, film, pubblicità, cartoni animati, discorsi fatti con altre persone, praticamente tutto. Attenzione, non è che non conoscessimo la storia (altrimenti andremmo a contraddire tutta la prefazione fatta), però ci mancavano alcuni collegamenti e particolari. A parte questo, abbiamo divorato il raconto in due giorni.
Dorothy è un personaggio tanto dolce e delicato come determinato e senza paura. Affronta le crescenti difficoltà che le si parano davanti con cuore, intelligenza e coraggio (citazione non a caso), insieme ai suoi compagni di viaggio.
Menzione particolare per lo Spaventapasseri che è stato il personaggio che abbiamo amato di più. L’uomo di paglia senza cervello che con umiltà e tanto amore si mette al servizio di Dorothy, si rivelerà la chiave per superare i momenti peggiori con le sue intuizioni. Lo spaventapasseri dimostrerà che bisogna avere fiducia e credere sempre in se stessi, investendo nel proprio talento, perchè questa, unito al lavoro e al sacrificio, è la chiave per raggiungere gli obiettivi e le ambizioni che ci poniamo.
Il viaggio intrapreso da Dorothy e dai suoi compagni, lo Spaventapasseri, l’Uomo di latta e il Leone, sarà pieno di ostacoli da superare, delle piccole prove dove a turno i nostri protagonisti si cimenteranno per mettersi alla prova e dimostrare prima di tutto a loro stessi che ciò che più desiderano non può semplicemente essere chiesto e ricevuto in dono, ma deve essere frutto di impegno e sudore, deve essere guadagnato. Ed è proprio questa una delle lezioni che sentiamo di aver recepito di più da questo racconto per ragazzi. I protagonisti hanno tutti bisogno di qualcosa, desiderano ciò che per quasi una vita hanno rincorso ma non sanno come ottenerlo. Quando vengono a sapere dell’esistenza del mago di Oz e della capacità di quest’ultimo di donare ciò che più desiderano, si incamminano determinati ad ottenerlo. Ma quando si troveranno difronte alla realtà dei fatti, in modo un pò inconsapevole (perchè Oz userà degli stratagemmi per fargli credere di aver ottenuto ciò che volevano), i personaggi si renderanno conto che le qualità che più desideravano erano già dentro di loro, dovevano solo avere consapevolezza e fiducia in loro stessi. Un pò come in Space Jam quando Bugs Bunny per motivare la sua squadra fatta a pezzi nel primo tempo dai Monstars, riempie una borraccia con semplice acqua e ci scrive sopra Michael secret’s stuff facendo credere a tutti che bevendo quella bevanda miracolosa avrebbero acquisito un talento straordinario, che, in realtà, semplicemente era già dentro di loro (se non avete capito questa citazione, bhè, allora non possiamo essere amici, nemmeno conoscenti alla lontana!!).
C’è una lezione da imparare da questa bellissima fiaba per bambini, che in più di un'occasione e come spesso accade con questo tipo di romanzi, si spoglia delle sue vesti semplici e puerili per metterci di fronte alla realtà nuda e cruda. Questo intento si rispecchia anche nello stile utilizzato da Baum, che alterna continuamente momenti di spensieratezza e leggerezza a descrizioni e passaggi davvero crudi (per non dire cruenti). Ma questo ovviamente va contestualizzato: Il meraviglioso mago di Oz ha visto la luce nel 1900, e allora si aveva una concezione di "fiaba per bambini" davvero molto diversa da quella che è diventata 120 anni dopo (basti pensare a La Sirenetta di Andersen). Mai sia che i piccoli pargoli di oggi leggano di principesse che si sciolgono nella schiuma di mare o di uccellini che vengono decapitati a sangue freddo, non vogliamo di certo che i poveri pupi si traumatizzino e magari crescano con chissà quale trauma irrisolto (ironia alert).
Considerando come stanno crescendo le nuove generazioni, probabilmente un regime di pane e fiabe del '900 potrebbe essere la soluzione definitiva a molti problemi del mondo.
Lasciando da parte questo piccolo delirio dittatoriale, speriamo di avervi incuriosito o anche solo avervi donato qualche minuto di spensieratezza con questa recensione e, se non avete ancora letto Il meraviglioso mago di Oz, correte a recuperarlo e immergetevi insieme a Dorothy e ai suoi amici in questa fantastica avventura. Chissà, potreste anche voi affrontare il viaggio in compagnia dei nostri personaggi e avere un’intuizione per trovare la chiave che vi farà ottenere ciò che più desiderate.
Che nel nostro caso sarebbe una Stanza dello Spirito e del Tempo in cui rifugiarci per poter leggere tutti i libri della nostra TBR nel frangente di tempo di uno starnuto (lo avete visto Dragonball da piccoli, vero? VERO??).
Come sempre vi abbracciamo,
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