- REVIEW PARTY - TENEBRE E OSSA di Leigh Bardugo

Buongiorno lettori, vi avevamo detto che questa settimana sarebbe stata bella ricca di recensioni.

Ma quella di oggi è sicuramente quella che aspettavo di poter scrivere più di tutte, come una bambina che attende l'arrivo di Babbo Natale, e che giunge proprio a un anno esatto della mia iniziazione al Grishaverse. E' stato infatti esattamente un anno fa che acquistavo quel magico libro che si è rivelato essere Sei di Corvi, senza sapere che quelle pagine si sarebbero prese le mie ossa, il mio cuore e la mia anima.

Avete già capito di cosa parlo, quindi andiamo al dunque; è con immenso piacere che vi presento la mia personale recensione di Tenebre e ossa, primo volume della tanto amata quanto attesa in Italia Trilogia Grisha.


Prima di iniziare, vorrei ringraziare Libri Mondadori di vero cuore, non solo per la copia digitale che ho potuto leggere in anteprima, ma anche per avermi permesso di organizzare questo review party che ho amato fino al midollo. Vi lascio di seguito il banner dell'evento; vi invito a passare dai blog dei miei colleghi per poter leggere anche i loro pareri.


Titolo: Tenebre e ossa (Shadow and bone trilogy #1)

Autrice: Leigh Bardugo

Casa editrice: Mondadori

Pagine: 240

Prezzo: 19,00 €

Trama: L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei.

Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente.

Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.


 



Questa recensione la voglio affrontare con i guanti di seta: per me il Grishaverse è stato un vortice bellissimo che mi ha risucchiata e portata via in un modo tanto dolce quanto violento, al punto in cui non riesco a non pensare a Sei di Corvi o a Il regno corrotto senza che mi aumenti la frequenza cardiaca.

Per questo motivo il pensiero di potermi immergere nuovamente in quel mondo mi ha fatto volare a un metro da terra per un bel po'.

Parto subito con un presupposto: in molti, quando parlano di questo volume, prima ancora di elencarne i pregi o i difetti (difetti?!), partono con "Non è al livello di Sei di corvi", come se fosse necessario giustificarlo in qualche modo. Non sono assolutamente d'accordo: è indiscutibile il fatto che TeO abbia una trama più lineare, più "semplice", se vogliamo, rispetto al suo successore, ma ritengo superfluo parlarne in funzione di SdC, facendo un confronto che non ha ragion d'essere per il semplice motivo che, ai tempi della scrittura della Trilogia, la Bardugo era ai suoi esordi. Tenebre e ossa è il primo libro che abbia scritto (e mi verrebbe da dire TANTO DI CAPPELLO!), e quindi nel corso degli anni è maturata tantissimo, ma soprattutto ha potuto consolidare l'idea che aveva in mente dei Grisha e del Grishaverse. Per tale motivo ritengo che sia doveroso leggere questi libri rispettandone l'ordine cronologico, proprio per mettere insieme, insieme alla stessa Leigh, tutti i mattoncini che andranno a costituire uno tra i worldbuilding migliori che siano mai stati costruiti nel mondo della letteratura fantasy.

Purtroppo fino ad ora questo non è stato possibile: la Piemme, ai tempi, pubblicò solamente il primo della Trilogia, fermandosi lì e senza aver tradotto anche Siege and Storm e Ruin and Rising. E' poi intervenuta, nel 2019, la Mondadori, decidendo di portare in Italia la duologia e, con immensa gioia di tutto il mondo di Bookstagram Italia e non solo, entro il 2021 vedremo anche il completamento dell'intera trilogia Grisha.

Gaudio e giubilio nel regno, signore e signori.

Tornando al libro, Tenebre e ossa è stato tutto ciò che mi ero aspettata che fosse. Avevo aspettative altissime, lo ammetto, e stranamente (e grazie al cielo) non sono state deluse.

Protagonista di questo primo volume è Alina Starkov, una povera orfana qualunque, che conduce la sua monotona e comune vita insieme al suo migliore amico Mal Oretsev, prestando entrambi servizio presso un reggimento militare dell'esercito di Ravka come tracciatore e cartografa, nella profonda convinzione di non avere nulla al di fuori dell'ordinario, soprattutto quando al mondo esistono i cosiddetti Grisha, persone speciali dalle più disparate abilità magiche, che vanno dal controllo del fuoco, a quello delle tempeste, dal potere di cambiare le forme umane a quello di controllarne le funzioni vitali.

O almeno è così fino a quando, Alina, per puro caso, scopre di non essere una persona destinata a una vita monotona e comune: per portare a termine una missione, il suo reggimento deve attraversare la Faglia d'Ombra, una striscia di terra abbandonata e sterile, abitata da tremende e letali creature chiamate volcra. All'interno della Faglia le cose precipitano e, senza dirvi come e senza dirvi perchè, Alina sprigionerà involontariamente il suo sconosciuto quanto sconfinato potere: scopre quindi di essere un'Evocaluce, e di avere il rarissimo quanto incredibile potere di (guardate un po') evocare la luce (tranquilli, è più figo di così). Grazie a lei, il suo reggimento (o almeno parte di esso), riesce a mettersi in salvo, e non appena toccata terra (immaginatevi la Faglia come un mare di sabbia nera), Alina verrà letteralmente prelevata (al limite del rapimento) dall'Oscuro, un Grisha, anzi, IL Grisha più potente di tutti, secondo per importanza solamente al Re di Ravka. L'Oscuro spiega ad Alina di aver passato tutta la sua (lunghissima) vita alla ricerca del suo potere, alla ricerca di lei, la chiave per eliminare del tutto la Faglia d'Ombra e liberare finalmente Ravka dalle malvagità nascoste al suo interno.

«Ti aspettavo da tanto tempo,

Alina. Io e te cambieremo il mondo.»

Ed è così quindi che conosciamo il tanto famigerato Darkling. Che dire... ne sono pazza. Chi mi conosce ormai lo sa, ho il cuore debole, e cado vergognosamente facilmente nelle trappole dei personaggi maschili tenebrosi e misteriosi. Come potevo essere immune, allora, al fascino del tenebroso e misterioso per antonomasia? Voglio dire, si chiama anche Oscuro!!!

Di lui in questo libro verremo a sapere poco, troppo poco per i miei gusti, quel tanto che può bastarci a farci cadere rovinosamente in amore per lui (scusate l'inglesismo, ma l'immagine del cadere è più che appropriata alla situazione). Per tal motivo non vedo davvero l'ora di avere tra le mani anche i seguiti perchè HO BISOGNO DI SAPERE PIU' SUL SUO CONTO.

Tornando alla trama, l'Oscuro porterà Alina al Piccolo Palazzo, una sorta di corte dove i Grisha imparano a padroneggiare il loro potere, vivendo nel lusso che la loro condizione di privilegiati gli concede. Sarà qui che Alina prenderà più consapevolezza di se stessa e delle sue capacità, si troverà costretta a vivere nei panni di una persona in cui all'inizio non si riconosce, ma che il suo potere la costringerà ad essere. L'aiuto e il supporto di Genya sarà fondamentale: la bellissima Plasmaforme non solo aiuterà Alina a rimanere a galla nel nuovo oceano in cui si è ritrovata a nuotare senza salvagente, pinne e occhialini, ma rappresenterà un vero e proprio conforto emotivo, soprattutto alla luce della violenta e brusca separazione che ha dovuto subire dal suo punto di riferimento, Mal.

Genya è un personaggio secondario, e come tale quindi non è presente se non in poche scene del libro, eppure quei pochi tratti che la Bardugo ci ha descritto, sono bastati decisamente a farmi affezionare a lei e alla sua solarità, cosa che non è assolutamente scontata, considerando il piccolo ruolo che ricopre all'interno della trama.

Discorso diverso invece lo affronterei per Mal. Nonostante la sua figura sia più preponderante, ho trovato maggiore difficoltà a empatizzare con lui e che fosse poco caratterizzato, nonostante riconosca che sia un personaggio molto positivo ai fini della storia. Non lo so ragazzi, potrete non essere d'accordo, ma quando si parla di triangoli amorosi (spoiler not spoiler, visto che ormai lo sanno anche i muri) tendo a schierarmi quasi del tutto e fin dall'inizio.

E il mio cuore appartiene già all'Oscuro.

Che dire di Alina... è rimasta un po' in un limbo, senza infamia e senza lode. Non è ancora riuscita a guadagnarsi del tutto il mio amore, ma d'altro canto riconosco il grande potenziale che racchiude al suo interno, insieme al suo smisurato potere. Sicuramente non ha aiutato la brevità del libro, che, anzi, in sole 240 pagine è riuscito laddove tantissimi mattoni falliscono, essendo in grado di regalare tantissime scene che mi hanno sorpreso, mi hanno fatto ridire, trattenere il respiro, digrignare i denti per l'ansia, battere il cuore... quindi qualche piccola carenza io sono ben disposta a perdonargliela.


Quindi, per concludere, Tenebre e ossa si presenta sì come un libro fresco, leggero, semplice, senza troppo pretese, ma che nonostante ciò è in grado di tener testa ai grandi titoli presenti nel panorama fantasy attuale, riuscendo ad accattivare e stupire, affezionare e sorprendere. In poche parole: una promessa mantenuta.


Adesso, cara Mondadori, uscite i seguiti o vi veniamo a prendere da casa. 

Con affetto, eh. 




Come sempre, un abbraccio,



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