- REVIEW PARTY - IL PRINCIPE DI ACCIAIO di V. E. Schwab

Buongiorno amici e bentornati nel nostro blog!

Settimana ricca anche questa, ma chi si ferma è perduto, e quindi ecco a voi la recensione della prima graphic novel, non solo per la Schwab, ma anche per me. E' stata infatti per me una lettura nuova, e all'inizio ero anche timorosa perchè non avendo metro di paragone non sapevo bene cosa aspettarmi. Ma andiamo dritti alla recensione così snoccioliamo insieme un po' di questioni.


Ah, prima di iniziare, questo RP è il primo organizzato dalla sottoscritta, e sono molto felice di averlo fatto e aver collaborato con i blogger che ne fanno parte, e che hanno pubblicato le loro recensioni sui loro blog. Correte a leggerle se volete sentire più di un parere, il che non fa mai male per farsi un'idea più chiara e globale.




Nome: Il Principe di acciaio (Shades of magic #1)
Autrice: V. E. Schwab
Casa editrice: Mondadori (Oscar Ink)
Pagine: 128
Prezzo: 20,00 €
Trama: "Shades of Magic" diventa un graphic novel. In un mondo illuminato dalle lampade a gas e popolato da maghi che viaggiano tra dimensioni parallele, il principe della Londra Rossa deve abbandonare la protezione della corte reale, fronteggiando qualcosa di peggio dell'esilio.

 



Premetto che, oltre ad essere questa la mia prima gn, è anche il primo libro di Victoria Schwab che leggo. Ma, se questo è anche il vostro caso, non c'è da preoccuparsi: Il principe di acciaio è il primo volume di una trilogia prequel, che si colloca antecedentemente ai fatti narrati in A darker shade of Magic, e approfondisce il personaggio del principe Maxim Maresh, il principe della Londra Rossa che nella saga successiva viene solamente accennato.
Questo per dirvi semplicemente che non è necessaria la lettura di Magic, Legend e Dark per apprezzare a pieno questo volume; più che altro, sono sicura che se avessi letto prima la trilogia, avrei compreso meglio il background "geografico", che nella graphic viene introdotto in un paio di pagine, ma necessita sicuramente un approfondimento per comprenderlo fino in fondo. Non che sia rilevante ai fini della trama: ci viene detto semplicemente che, anticamente, esistevano quattro mondi, indipendenti, ma "affiancati come fogli di carta" (fogli di carta?), e quindi connessi tra di loro (connessi come?). Un giorno però uno di questi si "ammala" (tipo Covid?), e quello adiacente, per evitare il contagio (ah, ok, tipo Covid), interrompe il collegamento. Sarebbe stato sufficiente, se non fosse che un terzo mondo (ipocondriaco?) decide di sbarrare le porte non solo al malato positivo, ma anche agli altri tre (e il distanziamento sociale muuuuto).
Ora, voi starete pensando che non ci avete capito una mazza, o almeno questo è quello che ho pensato io; tuttavia, come ho già detto, questo background non ci serve per questo libro. Si vede che è stato inserito per dare una veloce infarinata a chi non già è avviato ai libri della Schwab e al mondo che lei ha creato, mentre chi li ha già letti lo conosce a menadito, quindi non aveva senso prolungarsi eccessivamente; sappiate che oltre a questo breve prologo, non si parlerà più dei quattro mondi all'interno della graphic.

Successivamente, veniamo catapultati alla corte del re della Londra Rossa, Nokil Maresh, che ha convocato suo figlio Maxim per fargli un bel cazziatone.
Testuali parole:
"Mandi emissari alla ricerca dei maghi antari (che già di per se sembra una supercazzola)perlustri gli imperi alla ricerca dei segni del loro potere, vai in cerca di quella stessa magia che abbiamo usato per isolare gli altri mondi. Perché mai dovresti vedere quelle porte che si riaprono?"
"Perché prima o poi tutti gli incantesimi falliscono,  e un giorno le porte di quei mondi si riapriranno... che noi lo vogliamo o meno."


 

Questo basta a farci capire che magari è arrivato il momento di leggere la trilogia di Magic per avere un contesto più ampio e chiaro (anche perché, non so voi, ma a incuriosisce una cifra), ma anche per delineare Maxim come un principe che non teme di disobbedire agli ordini di suo padre, nonché del re, per battersi per ciò in cui crede e ritiene giusto. 
Nonostante le buone intenzioni, re Nokil non ci sta, e decide di affidargli un compito che puzza tanto di punizione, e quindi lo spedisce di filata nella città portuale di Verose, dove diciamo che, per usare un eufemismo, non è che regni proprio una grande opinione della famiglia reale.
La difficile realtà non tarderà a presentarsi al nostro principino: non appena messo piede a Verose verrà derubato, finirà in una rissa e sarà attaccato da una banda di loschi figuri che per poco non lo facevano fuori.
Quello che si dice un caldo benvenuto.
Sarà però in tutte queste allegre vicissitudini che verremo a conoscenza di un'abilità che rende Maxim decisamente un principe fuori dall'ordinario: ha infatti il potere di fondere a suo piacimento i metalli e plasmarli secondo la sua volontà.
Tuttavia questo potere non gli sarà molto utile quando si troverà ad affrontare la tremenda minaccia della regina pirata Arisa e la sua capacità di adoperare la magia delle ossa. Sarà solamente l'aiuto di Isra, membro della guardia reale, a permettere al nostro principino di tenere salva la pelle in più di un'occasione.



Esaurito sufficientemente quel poco che potessi dire sulla trama, passiamo ai commenti riguardo gli aspetti grafici.

Ho profondamente amato tutti i disegni, dal primo all'ultimo, e sapere che a quest'opera magistrale hanno contribuito due nostri connazionali non può che riempire ognuno di noi di orgoglio: sono infatti opera di Andrea Olimpieri le bellissime tavole, che sono state colorate in maniera ineccepibile da Enrica Angiolini. Non solo sono riusciti a dare la giusta dose di dinamicità ai disegni, impresa già di per sé sorprendente, ma hanno colto alla perfezione quello che la Schwab aveva in mente - l'ha detto lei, eh! A fine libro, infatti, troverete un'interessantissima sezione dedicata al making of di alcune tavole, che mostrano quali sono i vari step della realizzazione di una graphic novel, dalla sceneggiatura alla colorazione, oltre che alcuni commenti alla storia e curiosità.
Ho apprezzato questa parte in maniera smisurata, perchè, soprattutto per un'estranea al mondo delle  gn come me, aiuta tantissimo a comprendere meglio tutto il lavoro che c'è dietro ogni singola vignetta, e tutto l'impegno che i suoi realizzatori riversano al suo interno.


Per quanto abbia profondamente amato tutto questo contorno, purtroppo alla fine della lettura, ho come avvertito un senso di frettolosità a livello di sviluppo narrativo. Mi spiego meglio: ho trovato la seconda metà, e ancora di più la parte finale, eccessivamente veloce e risolutiva, al limite della banalità. Non ci è dato sapere se la Schwab abbia avuto un limite riguardo il numero di tavole o di pagine entro il quale limitarsi, ma la percezione che ho avuto è stata quella, e purtroppo penalizza non di poco il libro nel suo complesso, anche perchè così facendo, lo spazio per approfondire i personaggi è davvero esiguo e questo è stato davvero un gran peccato, specialmente nel caso di Arisa

Spero che abbiate trovato interessante questa recensione e che vi abbia incuriosito almeno un po'.
Non vediamo l'ora di leggere i seguiti di questi libro, ma anche di recuperare la trilogia principale perchè voglio approfondire meglio sta cosa dei quattro mondi messi come fogli di carta che hanno paura di passarsi il Covid a vicenda.



Vi abbracciamo,

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