- REVIEW PARTY - Nona Grey di Mark Lawrence


Buongiorno a tutti e ben ritrovati! Quella di oggi è una recensione un po' particolare, in quanto vi parlerò non di uno, non di due, ma di ben tre libri. E' infatti una trilogia il soggetto di oggi, in uscita DOMANI per Oscar Vault, in una bellissima Titan Edition comprensiva di tre volumi.

Avete già capito di cosa sto parlando?

No? Allora continuate a leggere.

Titolo: Nona Grey
Autore: Mark Lawrence
Editore: Mondadori (Oscar Vault)
Pagine: 864
Prezzo: 30,00 €

Trama: Nel convento della Dolce Misericordia si allevano fanciulle per trasformarle in devote quanto pericolose assassine. Ci vogliono dieci anni di formazione, ma sono poche le ragazze dotate di vero talento per la morte, quelle nelle cui vene scorre il sangue delle antiche tribù di Abeth. Compito delle monache è scoprire e affinare queste doti innate, insegnando le tecniche della lotta con e senza armi e dello spionaggio, l'uso dei veleni e infine la tessitura delle ombre.


Ma neppure le sorelle più anziane sono in grado di comprendere fino in fondo la potenza del dono di Nona Grey, una bimba di otto anni che giunge al convento con l'accusa di aver compiuto un omicidio. Qui crescerà, ma non sarà facile per lei scegliere quale cammino seguire: indosserà la tonaca nera delle Spose dell'Antenato, per abbracciare una vita di preghiera e servizio? Vestirà il rosso delle Suore Marziali, esperte nel combattimento, o il grigio delle Suore di Discrezione, imbattibili nelle arti della segretezza? O il suo colore sarà il blu delle Suore Mistiche, capaci di percorrere il Sentiero?

Quale che sia il suo destino, dovrà lottare aspramente per conquistarlo.

Allora, da dove partire... Innanzitutto dovete sapere che, essendo la recensione di una intera trilogia, NON mi soffermerò sulla trama, se non su quella del primo libro, per evitarvi spoiler, cercando di descrivere principalmente quelle che sono state le mie sensazioni nella lettura del secondo e del terzo, le mie opinioni personali riguardanti lo stile e il libro nel suo complesso.

Quello che avrete tra le mani non sarà un fantasy leggero e favolesco. Assolutamente.
Fin dalle prime pagine è chiaro al lettore quale sarà il tema ricorrente dell'intera storia, proprio perchè non ci siano brutte sorprese durante la lettura. 
Il libro inizia violentemente, con la morte di una bambina, Saida.
Il che sarebbe già questo abbastanza crudele e d'impatto, se non fosse che questa bambina viene giustiziata per un crimine che non ha commesso, anzi.
Raymel Tacsis è un nobile, un guerriero violento e malvagio, e magari si meritava anche di morire nel più atroce dei modi, essendo stata, la sua ultima azione, una tentata violenza sulla piccola Saida. Ma Nona non ci sta. Per questo motivo irrompe nella stanza da cui si sentono le grida strazianti di Saida, e senza che nessuno se lo aspetti (sicuramente non Raymel), gli salta alla gola, e lo sgozza.
Nona ha solo 9 anni, e viene condannata a morte per aver cercato di salvare la sua amica.
Solo che questo non basterà a salvarla.
Anzi.
Le condannerà entrambe.
Sarà l'improvviso arrivo della Badessa Glass a impedire che anche Nona segua lo stesso destino; non sapremo per un bel po' cosa abbia spinto Glass a interferire con la "giustizia" che vede la bilancia completamente a favore dei nobili e dei prepotenti (purché sappiano far tintinnare il denaro).
Ci viene solo detto che c'entra una profezia, che riguarderà proprio la nostra Nona, e che la porterà ad incrociare la sua strada con quella delle suore assassine del Convento della Dolce Misericordia. 
Ha così inizio il percorso di crescita della nostra piccola protagonista, non solo dal punto di vista umano, ma anche come sicario: a Sweet Mercy, infatti, Nona apprenderà l'arte dell'omicidio, imparerà ad essere più silenziosa del vento, più tenace dell'acciaio, più letale della morte stessa. 
La vendetta sarà il comune denominatore di tutta la sua vita, il suo movente principale, e amica più fedele, insieme alle ragazze che conoscerà nelle aule del convento, e che rappresenteranno allo stesso tempo le sue più care sorelle e le sue più pericolose avversarie.
Nona conoscerà molto presto l'amaro sapore del tradimento e della slealtà, che la segnerà nel profondo ma non riuscirà mai a corrompere il suo animo profondamente buono e genuino.
Bhe, si, buono come può esserlo una suora assassina.



Il primo libro sarà fondamentale per addentrarci all'interno del mondo di Nona e del suo sistema magico. Come ogni primo libro è molto introduttivo, ricco di nomi nuovi e spiegazioni che potrebbero sembrare rallentare la narrazione.
Va comunque riconosciuto che Lawrence è stato molto abile nell'evitare che questo potesse ingolfare eccessivamente lo sviluppo della trama rendendola noiosa al lettore, aggiungendo un tassello alla volta e dandoci il tempo di assimilare l'informazione prima di integrare con altri dettagli. E' per questo motivo che all'inizio potreste avere la sensazione di "non starci capendo molto" dell'ambientazione. Non perchè non sia chiara, ma perchè lo scrittore si prende il suo tempo per fornirci tutte le informazioni a tempo debito, una alla volta. 
Abeth è un mondo congelato, ricoperto da ghiacci che il sole, ormai morente, non riesce a sciogliere e che fanno lentamente la loro avanzata su tutto il territorio conosciuto, il cosiddetto Corridoio (chiamato così perchè è letteralmente una striscia di terra, che cinge Abeth come una cinta).
L'unica cosa che impedisce che anche il Corridoio venga inghiottito dal ghiaccio, è una luna artificiale posizionata nel firmamento dagli antenati, e che di notte focalizza un fascio di luce su Abeth e portando un lieve tepore sul Corridoio. Ma questa Luna sta collassando, e Abeth versa in condizioni sempre più critiche anche a causa delle continue lotte di espansione delle popolazioni che vogliono garantirsi una striscia di terra sicura.

A popolare questa terra fredda e quasi del tutto inospitale, ci sono i discendenti delle quattro tribù originarie che, mescolandosi, hanno perso i loro antichi poteri. Sono rari i casi in cui qualcuno possa manifestare anche solo dei residui della magia ancestrale, rendendo così di inestimabile valore i cosiddetti "sangue misto", che possono in maniera più o meno evidente, manifestare una combinazione di alcuni (o tutti)  dei quattro poteri: i gerant (come Raymel Tacsis) sono guerrieri dalla corporatura più salda di una quercia e dalla prestanza fisica eccezionale; gli hunska (come Nona), sono più piccoli, ma più rapidi di un fulmine e lesti come una lepre; i Marjal sono in grado di padroneggiare la magia minore, e i Quantal hanno in loro il potere di percorrere il Sentiero, uno stato di massima pace, in cui ogni passo è capace di sprigionare in chi lo compie una straordinaria potenza e forza interiore.


Non vi preoccupate, ci capirete di più leggendo.

Tra i più grandi meriti che mi sento di riconoscere a questo libro, c'è di sicuro l'eccellente caratterizzazione dei personaggi e il modo in cui questa è stata affrontata.
Lawrence è stato in grado di dare spazio proprio a tutti, seppure per un breve momento, inquadrando ogni personaggio  nel proprio posto all'interno della storia, e dandogli delle sfumature caratteriali che lo rendono  unico e perfettamente incastrato con gli altri. L'abbondanza dei dialoghi sicuramente aiuta, ed è una cosa che io personalmente gradisco molto, quindi, bella pe' te Mark!

Di grande nota è anche il background che arricchisce la figura di Nona: attraverso l'espediente dei flashback, specialmente nella parte iniziale, veniamo a conoscenza del passato di questa bambina strappata troppo presto alla sua infanzia e alla sua vita. Capiamo meandri della sua psicologia che altrimenti sarebbero stati nascosti e non ci avrebbero fatto capire le motivazioni della spigolosità del suo carattattere e della sua tempra così precoce. Nona è sicuramente un personaggio tridimensionale, mi azzarderei a dire addirittura  multimensionale, con tantissime sfumature che arricchiscono ogni pagina del libro, e che sono in grado di farci provare sentimenti di frustrazione e angoscia in determinati contesti, ma anche di commozione e tenerezza in altri.



In definitiva, ho trovato questa trilogia di una forza incredibile, in grado di catapultarci e farci perdere in meandri oscuri e tenebrosi.
A tratti mi ha ricordato Nevernight, forse un po' troppo: determinati dettagli, certi aspetti mi hanno addirittura fatto storcere il naso perchè sembravano (ripeto, sembravano) quasi copiati. Ovviamente non sarà questo il caso, visto il solo anno di distacco nella pubblicazione dei due libri, e data la lunghissima timeline richiesta nella pubblicazione di un romanzo, è altamente improbabile che nel giro di 365 giorni Lawrence abbia letto NN, preso spunto, scritto e pubblicato un libro, per cui i tratti che si sovrappongono delle sue saghe sono sicuramente delle mere coincidenze. Però, ecco, da fan maniacale della trilogia di Mia Corvere, non potevo non puntare il focus su questo aspetto, e avvertire i lettori di possibili sensazioni di "già visto" che potrebbero provare.

In ogni caso, consiglio altamente la lettura di questo romanzo, per tutti i motivi che vi ho elencato e per tutti quelli che non sono riuscita a spiegarvi perchè altrimenti 'sta recensione diventava un trattato.



Come sempre, vi abbracciamo fortissimo



P.S.: questa recensione fa parte di un evento organizzato da @kepperoffae; termina domani, ma ha coinvolto me e altri sei fantastici colleghi che hanno letto questo libro e scritto le loro recensioni. Vi lascio qui il banner del review party, e vi rimando ai loro blog per sentire un’altra campana e farvi un’idea più completa su Nona e la sua storia.




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