- RECENSIONE - Alla ricerca del Principe Dracula di Kerri Maniscalco

Buongiorno e ben ritrovati amici.

E' arrivato il momento di tirare le somme, e vedere se ho ben riposto la mia fiducia nella saga di Kerri Maniscalco.


Avrò fatto bene? Male? Lo scopriremo solo vivendo (o leggendo), ma PRIMA, generalità del libro:

Nome: Alla ricerca del Principe Dracula (Stalking Jack the Ripper #2)
Autrice: Kerri Maniscalco
Casa editrice: Mondadori (Oscar Vault)
Pagine: 
Prezzo: 20,00 €
Trama: Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi - unica donna - alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d'Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell'oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l'Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula.

Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all'oscuro assassino. Vivo o morto che sia.


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Audrey Rose è distrutta. Ciò che è successo a Londra l'ha segnata nel profondo, e come sarebbe potuto essere altrimenti? Vittima di un forte stress post-traumatico, prova, nonostante tutto, a ricomporre i pezzi di se stessa, e cogliere al balzo la possibilità che le si prospetta davanti: studiare in Romania nella più prestigiosa scuola di medicina legale. Insieme al suo (e nostro) adorato Thomas (che Dio lo benedica). Il fatto che la locheiscion degli studi sia nientepopò di meno che il castello del famigerato Lord Vlad, ovvero il Conte Dracula, è solo una minuscola clausola, un'irrilevante dettaglio (della serie: cosa vuoi che sia?!) che catapulterà noi e i nostri protagonisti nel mondo dei vampiri e delle misteriose leggende che li circondano.
Ma non dobbiamo aspettare di arrivare al castello perchè il fantastico potere della Signora In Giallo si riveli e metta all'opera.
Visto che dove vanno Audrey Rose e Thomas, va a finire che qualcuno ci rimetta le penne, stavolta tocca a un ignaro passeggero dell'Orient Express che deve portarli a destinazione, a tirare le cuoia. Niente di strano, tutti muoiono prima o poi (si spera poi), se non fosse che il poveraccio è condannato ad abbandonare questa Terra nello stesso modo che, in seguito, Audrey Rose e Thomas scopriranno essere la morte riservata nelle leggende agli strigoi, ovvero ai vampiri, e cioè rimpinzati di aglio manco fossero un tacchino sotto Pasqua e con un paletto di legno nel cuore.

Che belli i libri, educativi e per nulla violenti.

Una volta arrivati in Transilvania, i nostri protagonisti conosceranno i nuovi personaggi con cui condivideranno le successive e appassionanti giornate di lezione. In particolare spiccano il tenebroso e terrificante direttore della scuola, Moldoveanu, freddo come una lastra di ghiaccio del Polo Nord, e sua nipote Anastasia, con cui Audrey Rose fa subito amicizia, essendo l'unica altra studentessa donna dell'accademia. Meno cordiali sono i termini con cui decide di rapportarsi con il principe Nicolai, figlio dei regnanti in carica, altezzoso quanto antipatico.
Qui gli studenti vengono a sapere che il loro percorso di studi durerà due mesi, al termine dei quali solamente i due più meritevoli si guadagneranno un posto fisso all'interno dell'università e avranno il grande privilegio di continuare ad apprendere le arti forensi.
Studiare il più possibile dovrebbe essere il solo pensiero della nostra Audrey Rose (oltre che cercare di resistere al fascino e alle provocazioni di quel disgraziato del suo compagno di viaggio), se non fosse che... ZAN ZAN!! Il Jessica Fletcher's power colpisce ancora!!
No, direte voi:

E invece si.
Non vi dico chi è il povero ancielo che ci rimette la pelle solo per aver avuto la grande sfiga di trovarsi nello stesso momento nello stesso luogo in cui si trovano Audrey Rose e Thomas; vi dico solo che mentre nel treno avevamo assistito alla modalità in cui i vampiri venivano uccisi, adesso vedremo invece il modo in cui i vampiri uccidono. Quindi i classici fori sul collo e la totale assenza di sangue all'interno del corpo.

Siamo quindi di fronte a una faida tra i vampiri e le persone che danno loro la caccia? I mostri che si nascondono dietro le leggende folkloristiche stanno davvero uscendo dall'ombra? Audrey Rose e Thomas sono davvero al sicuro? Ma soprattutto, come mai la morte continua a perseguitarli come l'odore di fritto nei capelli dopo aver cucinato la parmigiana di melanzane? Bella domanda, se lo stanno chiedendo tutti in sala.



Ma ora veniamo alla parte dolente: le critiche di Evelyn.
Se avete letto la mia recensione di Sulle tracce di Jack lo Squartatore (no? Che aspettate a leggerla!!!), sapete quanto quel libro mi abbia deluso e lasciato un senso di amaro in bocca. Ho tanto sperato che il secondo libro riuscisse ad addrizzare il tiro e correggere gli errori dettati dall'inesperienza di una scrittrice al suo primo lavoro. E' stato effettivamente cosi? NI: da certi punti di vista questo libro è decisamente migliore del primo. Sicuramente migliorano moltissimo l'ambientazione e la descrizione dei luoghi, tanto che diventa molto più facile percepire la lugubrità dei corridoi del castello e dei suoi sotterranei e passaggi segreti. Anche lo sviluppo giallo è stato di gran lunga più interessante, nonostante, comunque, alla fine si sia risolto in uno smascheramento alla Scooby Doo-maniera. 


Però c'è da dire che non sono stata in grado di capire chi fosse il colpevole in anticipo, quindi questo va riconosciuto.

Nonostante le migliorie, c'è una cosa che proprio non riesce ad andarmi giù, al punto che vorrei davvero chiedere alla Maniscalco cosa avesse in testa mentre stava delineando le caratteristiche psicologiche di Audrey Rose. Continua a fare delle cavolate una dietro l'altra. Vuole fare la femminista emancipata ma non ci riesce. Vuole fare la donna forte e intraprendente ma continua ad alimentare le sue stesse insicurezze e fragilità, rimanendo uguale a sé stessa e lasciando che, quei minimi margini di miglioramento, siano solamente dovuti alla presenza costante di Thomas intorno a lei. Viviamo nel millennio del "Le donne sono in grado di salvarsi da sole", e Audrey Rose vorrebbe tanto farne parte. Va bene, il libro è ambientato a fine 800, ma trovo davvero anacronistico e mal riuscito questo personaggio che tutto è tranne che in grado di salvarsi da solo.
Quello che voglio dire è: avrei voluto leggere di un personaggio femminile o del tutto coerente e fedele al periodo storico in cui si trova, oppure del tutto trasgressivo e rivoluzionario. Questa tiepida via di mezzo non fa altro che snervarmi e mettere in dubbio il fatto che la scrittrice avesse davvero le idee chiare su cosa volesse fare.

Però almeno c'è Thomas. Thomas salva letteralmente l'intero libro, compensa le mancanze di Audrey Rose con la sua intelligenza, il suo fascino e la sua scaltrezza (e la sua faccia da schiaffi). Ho molto apprezzato come siano stati approfonditi maggiormente gli aspetti psicologici di Thomas, oltre che le sue origini (e qui avrete un piacevole colpo di scena). Contrappone i fatti alle mille elucubrazioni di Audrey Rose, arguzia alla noia, azione alla staticità.
Quindi, ripetiamo insieme e diciamo, grazie Kerri per averci dato Thomas.
Ma risolvi i problemi con Audrey Rose.
Ti prego.

Bene, per oggi mi fermo qui, credo di essermi dilungata anche troppo.
Per quanto riguarda la valutazione, sarò un po' più buona rispetto al primo libro della saga, ma non più di tanto, non vorrei che pensaste che mi sono rammollita.



Come sempre, un abbraccio enorme



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